PROCESSO e VERITA’. L’enigma che ossessiona da sempre : l’accertamento dei fatti, come cristallizzato nella sentenza, corrisponde alla realtà ?
Quid est veritas ? Tradotta letteralmente significa “Che cos’è la verità ? “ frase famosa o meglio domanda famosa che fu pronunciata da Ponzio Pilato e rivolta durante il suo interrogatorio a Gesù.
Nelle aule di giustizia l’esperienza insegna che la cosiddetta realtà processuale spesso non coincide e non può coincidere per ovvi motivi con la realtà storica, la verità dei fatti cioè come essi si sono oggettivamente svolti.
Può accadere (ma non certo per colpa del giudice) pertanto che colpevoli di delitti gravi siano assolti e persone innocenti vengano condannate.
Il punto della questione, infatti, è proprio questo, il giudice nella ricerca delle prove e nell’esame della vicenda giudiziaria sottopostagli, si trova quasi sempre di fronte a due verità antitetiche: una appunto processuale, fondata sulle prove e indizi raccolti nel corso del processo, e l’altra storica, fondata cioè su quella realmente accaduta.
L’aspetto drammatico del processo, se così vogliamo e possiamo dire, è che il giudice, nel conflitto tra due verità anche se affiorasse e percepisse intuitivamente in lui che la verità processuale, contrasta con la verità reale, è tenuto a seguire la prima dunque dovrà decidere ed emettere la sentenza in base alle risultanze processuali.
Se è vero quindi che giustizia e ingiustizia devono essere pensate in termini di reciproca contrapposizione, è pur vero che anche Socrate e il suo allievo Platone sapevano che una cosa è la giustizia intesa come virtù etica, altra cosa è la giustizia nella quale ci imbattiamo tutti i giorni con le sue regole e i suoi principi alle quali è dovuto il massimo rispetto e della quale occorre prendere coscienza.
Noi operatori della giustizia d’altro canto, abbiamo la consapevolezza etica e giuridica che questa è la realtà e lo spirito che quotidianamente ci muove è quello di propendere verso l’affermazione di processi giusti, per evitare piccole e grandi ingiustizie.
( Avv. Carlo Carandente Giarrusso – Penalista – Patrocinante in Cassazione)